Non importa da quanto tempo tu sia un leader o quanto tosto sia stato raggiungere quella posizione, ma sei solo un costo per il tuo datore di lavoro se non riesci a tirare fuori il meglio dai tuoi colleghi. Tuttavia, la tradizionale ossessione per i risultati e la necessità di avere sempre tutto sotto controllo può spesso portare a un ambiente di lavoro stressante e poco collaborativo. Diventare un "servant leader" e un "humble leader" può essere la chiave per creare un ambiente di lavoro più positivo e produttivo. In questo articolo, esploreremo il significato di questi due approcci e come possono aiutare a diventare un leader migliore e a creare un ambiente di lavoro più collaborativo e produttivo!
I problemi della leadership "tradizionale" e l'ossesione dei risultati
La letteratura dice che avere un ruolo di potere possa portare i leader ad essere ossessionati dai risultati e dal dovere avere sempre tutto sotto controllo, quindi di trattare il team come un semplice mezzo per raggiungere un fine.
Questa situazione instilla "paura" (di non raggiungere i risultati/bonus/fallire) nei membri del team che smettono di provare emozioni positive e quindi la loro voglia di trovare soluzioni alternative e imparare nuove cose viene soffocata.
Non nego essere capitato anche a me ultimamente, sia di dover gestire delle persone con questa "paura", sia di cominciare a sentirla, il che è terribile perché passavo più tempo a capire come pararmi il culo ed esser pronto a rispondere a qualsiasi domanda assurda piuttosto che a lavorare a soluzioni alternative che potevano portare a risultati migliori.
In breve questo approccio può portare a diversi problemi, tra cui:
Bassa motivazione del team: un approccio autoritario può far sentire i collaboratori poco coinvolti nel lavoro e poco motivati a dare il massimo.
Mancanza di fiducia: la necessità di avere sempre tutto sotto controllo può far percepire ai collaboratori una mancanza di fiducia da parte del leader.
Ambiente di lavoro stressante: la pressione per raggiungere risultati a tutti i costi può creare un ambiente di lavoro stressante e poco collaborativo.
"Grazie al c**** Fede, ora vado a dire al mio manager che i risultati non sono importanti, poi ti giro la sua risposta. " No, aspetta. Non mi sentirai mai dire che i risultati non sono importanti, ma è il come raggiungerli e il trade off con la creazione di un ambiente collaborativo e positivo. Vediamo come questo sia possibile.
Diventare un Humble e Servant leader? Niente di trascendentale!
La risposta alla leadership tradizionale è diventare un "servant leader" e un "humble leader". Questi due approcci sono basati sulla collaborazione, sulla fiducia e sul rispetto reciproco, e possono aiutare a creare un ambiente di lavoro positivo e produttivo. La leadership "servant" si concentra sulla creazione di un ambiente in cui i collaboratori si sentono valorizzati e apprezzati, mentre la leadership "humble" si basa sulla capacità di riconoscere le proprie debolezze e di imparare dai propri errori.
Se dovessi metter giù due punti sul cosa significa in soldoni:
Concentrarsi sui collaboratori: diventare un "servant leader" significa concentrarsi sul tuo team e sulle loro esigenze, ascoltando le loro opinioni e idee e lavorando insieme per raggiungere gli obiettivi comuni. Ad esempio, non spiegare a qualcuno come fare qualcosa, invece chiedi sempre come puoi aiutare nel migliorare lavoro e attivati per guidarli nel trovare la soluzione. Ricordati che ascoltare è più importante che parlare e quando parli..."walk the talk"!
Creare un ambiente di lavoro positivo: fai della collaborazione una priorità e crea uno spazio sicuro dove tutti possono condividere nuove soluzioni, questa è la base per cui i collaboratori si sentiranno valorizzati e apprezzati per il loro lavoro.
Essere umili e continuare ad imparare: diventare un "humble leader" significa essere umili e riconoscere le proprie debolezze, imparando dai propri errori e lavorando per migliorare continuamente. Non devi sempre sapere tutto subito, anzi, l'essere "umano" é proprio quello che ti distinguerà dagli altri, l'importante è mantenere la volontà di imparare e di trovare la soluzione rispetto a quello che non si conosce.
Fidarsi del proprio team: è importante avere fiducia nei propri collaboratori e delegare loro responsabilità, in modo da farli sentire coinvolti e motivati nel lavoro. Fare del micromanaging è stressante ed inefficiente, il che non significa non fare dei followup o richiedere degli update quando necessario, se gli obiettivi sono stati comunicati bene il tuo lavoro dovrebbe esser quello di guidare il team al raggiungimento di questi, non di controllare il come li raggiungano.
Comunicare in modo efficace e creare una relazione personale con il proprio team: forse la parte più fondamentale è comunicare in modo efficace con i collaboratori, ascoltando le loro esigenze e preoccupazioni e fornendo loro feedback costruttivo, sempre dimostrando quel "tenerci" personalmente a loro come persone, non come mezzi per raggiungere un obiettivo.
"Grazie Fede, tutto molto bello, ma il mio capo mi sta ancora insultando perché gli ho detto che non devo esser ossessionato dai risultati". Ok, hai ragione, vediamo come raggiungere gli obbiettivi senza esserne ossessionati.
Tradeoff obbiettivi e ambiente di lavoro non tossico
Introdurre l'equilibrio tra la pressione per raggiungere i risultati e la creazione di un ambiente di lavoro positivo e collaborativo è un tema cruciale per il successo a lungo termine di qualsiasi team. Nonostante l'obiettivo principale di molte aziende sia raggiungere i risultati, la pressione eccessiva sulle prestazioni può portare a un ambiente di lavoro tossico e poco collaborativo, con conseguente riduzione della produttività e della motivazione dei dipendenti. Come possiamo riuscire a trovare questo tradeoff? Prova a seguire questi punti:
Definizione di obiettivi realistici: gli obiettivi devono essere realistici e raggiungibili in modo che il team non si senta sopraffatto dalla mole di lavoro e possa mantenere la motivazione nel lungo periodo. E' necessaria la partecipazione del team stesso nella definizione degli obiettivi, affinché ci sia un totale buy-in dei membri del team, che non avverrebbe nel momento in cui "cadrebbero dall'alto", con un processo di definizione top-down. Obiettivi troppo ambiziosi possono portare a un aumento dello stress e della pressione e possono far sentire i collaboratori frustrati o inadeguati. D'altra parte, obiettivi troppo facili possono essere demotivanti e far perdere di vista il senso di sfida. Il giusto equilibrio deve essere trovato in base alla capacità del team e alla disponibilità di risorse. Il mio suggerimento è quello di usare nel modo corretto gli OKRs, quindi per esempio se si raggiunge il 70% o più dell'obbiettivo significa che l'obbiettivo è stato completamente centrato (se si dovesse andare oltre al 100% significa che il target non era cosí ambizioso come previsto!), se di dovesse centrare tra il 50 e il 70% ci sono stati progressi ma si poteva far meglio, se si prende meno del 50% o qualcosa è andato particolarmente male o gli obiettivi non erano realistici.
Comunicazione chiara gli obiettivi: la comunicazione chiara degli obiettivi è fondamentale per il successo di qualsiasi progetto o iniziativa. Ogni singolo membro del tuo team deve sapere esattamente cosa si sta cercando di raggiungere e quali sono i loro ruoli e responsabilità all'interno del progetto. Ricorda che in questo caso "repetita juvant", quindi crea delle dashboard con questi obiettivi e inizia sempre i tuoi "retro weekly meeting" con i risultati fin lí raggiunti rispetto a quelli da raggiungere. Trovo molto utile la creazione del cosi detto "run rate" che ti permette di capire tenendo il passo tenuto fino a quel giorno, quanto cadreste vicino o lontano rispetto agli obiettivi trimestrali.
Focus sul processo: concentrarsi solo sul risultato finale può portare a una mentalità di "voglio raggiungere l'obiettivo a tutti i costi" e trascurare il processo. Invece, concentrarsi sul processo può aiutare a creare un ambiente di lavoro collaborativo e stimolante, in cui i membri del team lavorano insieme per raggiungere l'obiettivo finale. Infatti riuscendo ad individuare quali input di processo influenzino un determinato output, diventa molto più semplice mantenere il focus su quello che conta e a rendere creativo il team nel trovare soluzioni migliori per permettere un output più grande a parità di input.
Celebrazione dei successi: riconoscere e celebrare i successi, anche quelli più piccoli, è importante per mantenere alta la motivazione dei collaboratori e creare un ambiente di lavoro positivo. Un "grazie" sentito o un "daje" quando si è ottenuta una piccola vittoria può veramente cambiare la giornata di una persona, quindi non essere "tirchio" e lasciati andare quando vedi un piccolo successo, aiuta a ricordare il senso di gratificazione e di soddisfazione che deriva dal raggiungimento degli obiettivi! Ricordati però che le persone sono diverse, c'è chi apprezzerà di più un ringraziamento individuale in 1:1 e altri che preferiranno un complimento pubblico, per esempio su un canale slack. Importante sempre dare un contesto e che effettivamente ci sia una motivazione per un "bravo!", altrimenti suonerebbe come una presa per il culo e raggiungeresti l'opposto di quello che avresti voluto.
Wrap up!
Ho chiesto a ChatGpt3 di scrivermi una battuta per fare il wrap up di questo pezzo: "Trovare un equilibrio tra la pressione per raggiungere i risultati e la creazione di un ambiente di lavoro positivo e collaborativo è come trovare l'equilibrio perfetto tra il caffè e il latte nella tua tazza: troppo caffè e sarai troppo agitato, troppo latte e non avrai la giusta carica per affrontare la giornata." Direi che mi piace e ha anche senso! Fondamentale è comprendere che il successo a lungo termine non è solo una questione di risultati, ma anche di benessere e motivazione del team. Spero che mettendo in pratica i consigli condivisi in questo blog, riuscirai creare un ambiente di lavoro in cui tutti i membri del team si sentano valorizzati, supportati e motivati a dare il loro meglio!
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